Questo legume ha accompagnato da sempre l’alimentazione delle popolazioni residenti sul versante settentrionale del Lago di Bolsena, in particolare quelle del comune di San Lorenzo Nuovo, per le quali costituiva la principale fonte di proteine vegetali. L’origine vulcanica dei suoli ha permesso di ottenere un prodotto di qualità, con particolari caratteristiche di facilità di cottura (“fagioli cottori”) e favorevoli proprietà organolettiche (sapore dolce). Il frutto era consumato essenzialmente secco. Solo l’attaccamento di alcuni agricoltori alle antiche tradizioni ha permesso la conservazione di tale legume. Due sono le cause che hanno limitato la coltivazione. L’introduzione della mietitrebbiatura ha posticipato l’epoca di raccolta del frumento, ritardando così i tempi utili per la semina del legume. Inoltre, l’uso massiccio dei fertilizzanti azotati di sintesi ha accresciuto la dotazione azotata dei suoli. Entrambi le cause non consentono, nel periodo estivo, la normale maturazione della pianta. In tempi recenti, la crescente domanda di prodotti alimentari tipici, cosidetti “di nicchia”, sta offrendo una nuova opportunità ai piccoli produttori agricoli,che superando le difficoltà citate, cercano di rilanciarla e di realizzarla oggi con le antiche tecniche colturali. Su questo prodotto che è stato aggiunto solo di recente nel paniere dei prodotti tipici del territorio la Comunità Montana, in collaborazione con l’ Amministrazione Comunale di S. Lorenzo Nuovo, sta intraprendendo tutte quelle azioni di sostegno in modo di poter arrivare in tempi brevi a produzioni interessanti.
Sagre e manifestazioni.
Ogni anno, nella settimana di ferragosto, questo particolare legume può essere apprezzato negli stand della Sagra degli Gnocchi a S. Lorenzo Nuovo.